NERO DI TROIA 2018 Magnum

29,00

I mari e i monti delle Terre del Gargano caratterizzano i vigneti biologici della famiglia Losito da tre generazioni.

Uva tradizionale del nord Puglia, il nostro Nero di Troia biologico presenta i classici sentori varietali del vitigno, quali fiore di viola, more e spezie fresche.

STORIA DEL VITIGNO

“Le origini del vitigno non sono certe, mentre certo è il legame con la città di Troia.

Tra la leggenda che vuole Diomede sbarcato sulle rive del Gargano portando dei tralci di vite, che ha trovato qui il suo habitat naturale, a Federico II di Svevia che amava degustare il “corposo vino di Troia”, fino ad arrivare ai marchesi D’Avalos che, acquistata la città nel 1533 e notata l’assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti, incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva. […]

È stato per lungo tempo un vitigno relegato ad un ruolo secondario, quello di rafforzare con i suoi notevoli corpo e colore i vini più deboli. Solo in tempi recenti inizia ricevere i giusti riconoscimenti, perché si è dimostrato che vinificandolo in purezza si ottengono vini di assoluto pregio. ”

Categorie: ,

Informazioni aggiuntive

Nome vino

NERO DI TROIA 2018

Certificati

Vino biologico

Denominazione

IGP Puglia

Premi

91 James Suckling, 89 Veronelli, 16.5 Jancis Robinson, 3 grappoli Bibenda

Tipo di Uve

Nero di Troia 100%

Fermentazione

15 giorni in legno francese

Affinamento

Un anno in acciaio, bottiglia

Alcool

13,5% vol

Caratteristiche sensoriali

Colore rosso rubino, con avvolgenti sentori di more, ribes, viole e spezie.
In bocca è pieno, balsamico e asciutto. Inebriante.

Abbinamenti gastronomici

Piatti a base di carne di maiale, speziati, arrosti con erbe, formaggi erborinati.

Descrizione

I mari e i monti delle Terre del Gargano caratterizzano i vigneti biologici della famiglia Losito da tre generazioni.

Uva tradizionale del nord Puglia, il nostro Nero di Troia biologico presenta i classici sentori varietali del vitigno, quali fiore di viola, more e spezie fresche.

STORIA DEL VITIGNO

“Le origini del vitigno non sono certe, mentre certo è il legame con la città di Troia.

Tra la leggenda che vuole Diomede sbarcato sulle rive del Gargano portando dei tralci di vite, che ha trovato qui il suo habitat naturale, a Federico II di Svevia che amava degustare il “corposo vino di Troia”, fino ad arrivare ai marchesi D’Avalos che, acquistata la città nel 1533 e notata l’assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti, incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva. […]

È stato per lungo tempo un vitigno relegato ad un ruolo secondario, quello di rafforzare con i suoi notevoli corpo e colore i vini più deboli. Solo in tempi recenti inizia ricevere i giusti riconoscimenti, perché si è dimostrato che vinificandolo in purezza si ottengono vini di assoluto pregio. ”